Destino, Dalì e Disney
Oggi qualcuno, qui non mi interessa il dove, ha scritto magnificando tutta la propria incultura.
Ebbene, io ho sfidato ben 5 ministri (Castelli, Martino, Gasparri, Brunetta e Alfano) più alcuni sottosegretari degli ultimi governi Berlusconi, un ministro (Martino) l’ho denunciato in procura e al Tribunale dei Ministri per gli accordi privatistici con gli americani per il passaggio dei treni da trasporto armi dirette in Iraq. Dell’entourage di Papi ho pubblicato sulle agenzie e ai tg delle 20 la tessera di massone dell’avvocato Borrione (Taormina), erano agli albori della P3, ed ho difeso i lavoratori, i deboli e i popoli sopraffatti dalle guerre.
Perché non temo l’avvocato del porno?
Perchè deve a me il suo lancio con la stampa e contro di me egli si infrange nelle sue miserie.
Infatti ciò accade quando io ho fatto i 3 milioni di pacifisti a Roma sui tavoli del Forum Fermiamolaguerra nel parlamentino della Cgil, le carovane per la Pace con il comitato romano e l’Onu dei Popoli con la Tavola della Pace. Quando da sola, invece, ho sorretto le 5 piazze del primo Artists Against War europeo (Roma, Trieste, Bologna e Firenze + Francoforte) e ancora ho sollevato le 9 piazze italiane degli Artisti con tre gemellaggi all’estero.
Ed è per tutto questo che potei coinvolgere i bloggers internazionali a far rimbalzare l’informazione sul quanto fossero buone e brave le due Simone di Un ponte per.. e la giornalista Giuliana Sgrena. Rimpiango di non aver potuto altrettanto per Enzo Baldoni, nonostante avessi personalmente difeso un sito internazionale di controinformazione indipendente sull’Iraq (Al basrha) dagli attacchi degli achorman della Cnn.
Però ho predisposto io la prima interrogazione parlamentare del caso Aldrovandi e, nonostante ciò, sono da sempre contrapposta alla brigatista che contribuì all’uccisione del vice questore Ammaturo e dell’agente scelto Pasquale Paola.
La pratica della nonviolenza è il mio mestiere, con l’hunger strike ho contribuito ad una vita migliore per i detenuti palestinesi dall’Italia insieme con l’International Solidarity Movement di Palestina. Ed è con l’hunger strike che ho vinto la criminalità che sfruttava il server Unina, un bene di proprietà dello Stato presso Università di Napoli Federico II.
Però credo che sia la storia familiare a fare da bussola nella mia vita.
Il mito del bisnonno garibaldino, iniziato massone da Giuseppe Garibaldi, Deputato e poi Senatore, l’uomo che fondò il primo sistema delle Biblioteche statali e del prestito dei libri in Italia, alimentando così le possibilità di crescita della popolazione e l’alfabetizzazione di massa.
Il racconto dello zio Colonnello e dello zio Generale della Benemerita Arma dei Carabinieri, e perché no, anche il racconto del nonno medaglia d’oro al valor militare devono avermi segnata.
Ho avuto il dono di ricevere i benefici della maternità di molte donne speciali, per prima la mia, buona e sempre presente.
Ma anche la “Nonna Lina”, moglie e madre di magistrati, che durante gli anni delle stragi di mafia mi insegnava i contenuti e i modi della ‘Ndrangheta, ed ero con lei ad accogliere le scorte di polizia di Questori e Magistrati di ritorno da Palermo e dai luoghi della strage di Paolo Borsellino e della sua scorta, in quel torrido luglio 1992.
Non ve la prendete, ho troppi santi veri in cielo per non disvelare il reato e tutti i colpevoli, così …
.. solo grazie al Destino.
Lu’